Game of Thrones The Mountain and the Viper
582 visiteGame of Thrones The Mountain and the Viper una serie firmata HBO dove chiunque può morire, ha attirato la nostra attenzione ! A tal proposito dedichiamo un articolo ad una puntata (la 8 della 4a serie) che ha lasciato di stucco molti fan !
La puntata di cui parleremo ha come titolo: Game of Thrones The Mountain and the Viper e riguarda il fatidico combattimento tra il principe Oberyn Martell impersonato dall’attore Pedro Pascal e la Montagna, personaggio tanto mastodontico quanto brutale impersonato dall’attore Gregor Clegane.
“Il principe Oberyn è il fratello minore del principe Doran Martell e la principessa Elia Martell; come la maggior parte dei membri della Casa Martell, egli è in stile “Prince” al posto di “Signore”. Egli è soprannominato “la Vipera Rossa“ per la sua conoscenza dei veleni e per il suo inusuale stile mortale di combattimento. Oberyn è noto per essere un guerriero abile, ma altrettanto tristemente noto per il suo appetito sessuale.“
Questa puntata si è guadagnato l’appellativo di “puntata shockante” !
Oberyn decide di combattere per salvare Tyron dalla sentenza di morte (accusato di aver ucciso il Re Joffrey) perchè vuole vendicare la morte della sorella Elia Martell uccisa da The Montain su ordine del Lord Lannister.
Il combattimento vede il principe palesemente in vantaggio, infatti trafigge velocemente e per ben tre volte il suo avversario con la sua lancia, ma getta via una vittoria già ottenuta, in preda alla sua furia vendicativa, e che trascina con sé, nel baratro, anche la vita di Tyrion e muore in maniera atroce con la Montagna che gli spappola il cranio: per fortuna gli autori non hanno tralasciato nessun dettaglio.
Oberyn non si accontenta di uccidere il suo avversario ma vuole farlo confessare dell’uccisione di Elia Martell e dei suoi figli. Quindi si avvicina un pò troppo alla Montagna steso a terra e morente che con un ultimo sforzo lo butta a terra e confessandone l’uccisione gli spappola il cranio con le mani !
Scena molto toccante sia per la crudeltà che per la perdita di un personaggio chiave nella vendetta contro i Lannister.
Non solo ma ovunque succede qualcosa che costringe i personaggi a ricalcolare le proprie strategie; i Bruti sono ormai ai piedi della Barriera e il numero esiguo dei Guardiani li costringerà ad una resistenza che parte sotto i peggiori auspici, visto il numero spaventoso dei Bruti che avanza. Ovunque si voltino, i Guardiani sono circondati.
Le frasi di Edd, comunque, sono sempre da incorniciare: quel tocco di humor nero che non guasta mai, anche per regalare un sorriso amaro di fronte ad una situazione così disperata.
Le scene di Daenerys si dividono in due parti: quella inutile (e noiosa) di Verme Grigio con Missandei e quella decisamente significativa di Jorah che confessa il fatto di essere stato una spia al soldo dei Baratheon, prima di innamorarsi della Khaleesi. Ormai Jorah fa sempre più pena e per una volta ho apprezzato anche la recitazione più trattenuta della Clarke: se avesse sbraitato anche questa volta, non l’avrei retta. Invece sono state molto più pesanti le parole sussurrate, che distruggono il cuore di Jorah e lo condannano all’ennesimo esilio.
La situazione di Reek/Theon è sempre più disperata: sempre più “rotto” dentro, sull’orlo della disperazione quando non riesce a convincere il capitano che ha preso il Moat, ripetendo ossessivamente tra sé e sé “My name is Reek”. E’ quello che fa venire più ansia del personaggio di Theon: lo sguardo vuoto, le parole di Ramsay che s’insinuano in lui e non lo lasciano…
Altra scena importantissima è quella tra Roose e Ramsay, con quest’ultimo che viene riconosciuto come figlio ufficiale dal padre, diventando di fatto l’erede per la protezione del Nord. Ma mentre un Roose è un uomo tanto viscido quanto esperto di strategia politica e militare, di Ramsay non si può dire certo lo stesso: sadico, impulsivo, senza la benché minima conoscenza di come gestire un reame vasto come il Nord.
I dialoghi tra Jaime e Tyrion sono quanto di più bello gli sceneggiatori abbiano creato e realizzato in questa quarta stagione: è un legame profondo, un bellissimo rapporto fraterno tra due persone distantissime, che appartengono a due mondi diversi, per quanto facciano parte della stessa famiglia.
E per quanto l’argomento del dialogo fosse alquanto stupido (il cugino Orson), ne è venuto qualcosa di poetico, che ha messo in risalto tutta la personalità di Tyrion: un uomo che si chiede il perché delle cose, che è ossessionato dal voler sapere i motivi che stanno dietro a ciò che accade nel mondo. E ancora una volta Dinklage ha dato un saggio della sua bravura.
Momento top: la risata di Arya quando scopre che Lysa Arryn è morta.
Puntata che ha trovato il suo tema centrale nell’importanza dei nomi: Reek/Theon, Ramsay che da Snow diventa Bolton e, ovviamente, quello di Elia Martell, che diventa il ritornello folle di Oberyn nei confronti della Montagna per provocarlo e per sfogare tutto il suo odio verso i Lannister.
Certo, la Montagna alla fine ha detto il nome…peccato che l’abbia detto non nelle circostanze sperate da Oberyn.
Ecco come è andata:
E dai fan, un video di come avrebbe dovuto essere: